Anche Venere è vittima dell’effetto serra

Qualche miliardo di anni fa, Venere presentava un clima temperato e abitabile come la Terra, ma la vicinanza con il sole e la violenta attività dei suoi vulcani hanno causato inevitabilmente un effetto serra molto simile al nostro.
Venere e la Terra purtroppo hanno in comune un male incurabile: l’effetto serra. Se sul nostro pianeta la causa di questo fenomeno è da attribuire in primis all’inquinamento e a tutte le forme di egoismo degli uomini, sul pianeta che prende il nome dalla dea romana dell’amore il clima è tutt’altro che ospitale e accogliente.
Secondo recenti studi condotti dalla Nasa, Venere risulta il pianeta più caldo della nostra galassia.
Eppure l’appellativo di “pianeta gemello” della Terra non è poi così campato in aria. Fino a qualche miliardo di anni fa, infatti, Venere presentava un clima mite e perfetto per ospitare forme di vita.
Secondo le simulazioni e osservazioni della principale agenzia aerospaziale americana, Venere registrava temperature tra i 20 e 50 gradi, nonché un oceano d’acqua profondo 310 metri. Dunque un clima temperato e simile appunto al nostro. Ma allora quali sono le cause del drastico cambiamento climatico?
Circa 750 milioni di anni fa, alcuni eventi avrebbero liberato dalle grandi rocce quantità di CO2 importanti, causando così l’effetto serra e innalzando drasticamente le temperature fino a 460 gradi.
Troppa CO2
Molti esperti collegano l’improvviso surriscaldamento alla violenta attività vulcanica presente sul pianeta. Le colate laviche e il magma avrebbero nei secoli rilasciato gigantesche quantità di gas come azoto, metano, ma soprattutto CO2.
Basti pensare che se sulla Terra la nostra atmosfera è costituita dallo 0,04% di anidride carbonica, su Venere la percentuale si aggira sul 97%. L’atmosfera è più densa e pesante circa 90 volte rispetto a quella terrestre.
Visto i dati preoccupanti, c’è chi teme che a questi ritmi, tra qualche decennio il pianeta possa esplodere, nel caso raggiungesse la massima saturazione di anidride carbonica.
La vita umana e di altri esseri viventi non è nemmeno contemplabile, ma dalle ultime ricerche, pare che alcuni tipi di batteri riescano a sopravvivere senza troppi affanni.
Venere, tracce di vita nell’effetto serra?
Negli alti strati dell’atmosfera venusiana (intorno ai 60mila metri di quota), c’è una molecola chiamata fosfina. Questa particolare molecola si trova anche sulla Terra ed è composta da un atomo di fosforo e tre di idrogeno.
Viene comunemente usata nell’industria agricola come antiparassitario, ma se in parte la sua composizione è artificiale, per l’altra parte è interamente biologica.
Nello specifico la parte naturale presenterebbe dei batteri anaerobi in grado quindi di sopravvivere in assenza di ossigeno. Inoltre, quest’ultimi sono capaci di assorbire il fosforo combinandolo in seguito con l’idrogeno per creare energia.
Visto che su Venere sicuramente non vi possono essere impianti industriali, prende sempre più piede tra gli esperti la solida possibilità che quindi la sua atmosfera contenga batteri di origine biologica. In poche parole, non è vero che non ci sono tracce di vita su Venere. Sono minuscole ma in grado di sopportare le condizioni più estreme (come le alte temperature). A differenza di noi umani e terrestri.