There is no planet B” o “Scegli prodotti con poco imballaggio, ricorda che il mondo l’hai avuto in omaggio” sono solo due degli slogan che testimoniano la crescente tutela nei confronti del pianeta. Un’attenzione che i consumatori europei pongono sempre più consapevolmente nella scelta di sistemi di raccolta e di riciclo efficienti, dando sempre più importanza ai materiali utilizzati nei packaging dei prodotti che acquistano.

Secondo l’Eurostat, il 36% dei rifiuti urbani europei è rappresentato proprio dagli imballaggi. Tra tutte, la tipologia con il più alto tasso di riciclo, l’82%, è rappresentata dai packaging a base di fibra. Nonostante l’ottimo dato, gli obiettivi di Pro Carton, l’associazione europea dei produttori di cartone e cartoncino, sono ancora più ambiziosi: raggiungere un tasso di riciclo del 90% entro il 2030. 

Winfried Muehling, Direttore Marketing e Comunicazione di Pro Carton, spiega come le fibre di carta e cartone possano essere riciclate fino a 25 volte senza subire alterazioni nell’integrità meccanica, motivo per cui nel 2020 il 75,1% degli imballaggi in fibra era prodotto utilizzando materiale riciclato.

Un altro obiettivo a lungo termine per Pro Carton è quello di creare una bioeconomia circolare a impatto zero sull’ambiente.

Attualmente, il 61% di energia utilizzata nei processi di produzione proviene da fonti rinnovabili, il 95% dell’acqua utilizzata dall’industria viene utilizzata più volte negli impianti, e, facendo un paragone con gli anni ’50, l’estensione delle foreste europee è aumentata del 30%. 

Per poter ripagare la fiducia riposta in loro dai consumatori, l’industria si è dotata di linee guida che possano aiutare altri settori a trovare la miglior formula che combini la scelta dei migliori materiali a disposizione per realizzare gli imballaggi con l’offerta di packaging totalmente riciclabili.

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