In un mondo in cui pesce grande mangia pesce piccolo, Mediatyche ribalta i pronostici festeggiando quella che può essere definita una maggiore età aziendale. Ed è solo l’inizio.

 

 

Diciamolo chiaramente, il titolo di questo post è una bugia. Quando si lavora nel mondo della comunicazione, con un’impresa propria, 10 anni non passano in un baleno. Anche perché la comunicazione, quella sì, corre a velocità supersonica e per starle dietro bisogna correre altrettanto veloci.

A meno che non si sia così lungimiranti da riuscire ad anticiparla.

Noi dieci anni fa, quando nessuno, fiorentini esclusi, sapeva chi fosse Matteo Renzi, quando per tutti Beppe Grillo era ancora un comico, Roberto Vecchioni era in procinto di vincere il Festival di Sanremo e al cinema stava per uscire l’ultimo capitolo della saga di Harry Potter, noi un’intuizione l’abbiamo avuta. Quella di puntare sulla sostenibilità come chiave per raccontare il presente e come perno centrale della comunicazione aziendale dei nostri clienti.

Un concetto, quello della sostenibilità, i cui confini a molti appaiono nebulosi ancora oggi, figuriamoci 10 anni fa. Eppure, a noi l’idea di pianificare il racconto di un brand sulla base del suo impatto sull’ambiente, sull’economia e sulle persone ci è sembrata da subito interessante.

 

È esattamente su questo che ci siamo concentrati in questi primi 10 anni – la nostra prima fase di vita – sui contenuti prima ancora che sugli strumenti: ci siamo confrontati con amici, abbiamo ascoltato, abbiamo sviluppato partnership con chi già allora cominciava a valutare le performance aziendali sulla base di parametri innovativi. Dalla supply chain, alle modalità di spostamento dei dipendenti, dagli strumenti di welfare aziendale alle scelte in materia di approvvigionamento energetico. Il tutto per fotografare le buone pratiche adottate, mettendole a sistema. Attenzione però, non stiamo parlando solo di aziende green, sarebbe troppo facile.
Ciò che abbiamo imparato a fare è stato mettere in luce le pratiche sostenibili anche in realtà impegnate in attività che nulla hanno a che fare con l’ambiente.

Questo approccio si è tradotto nella collaborazione con i nostri clienti che abbiamo affiancato nel loro sviluppo: primo tra tutti il Consorzio nazionale per il recupero del vetro – Co.Re.Ve. che insieme a noi è riuscito nell’opera di sensibilizzazione di milioni di cittadini, ottimizzando un sistema che oggi vede l’Italia ai primissimi posti in Europa per il riciclo degli imballaggi di vetro.

Col passare del tempo le nostre capacità si sono affinate. Abbiamo cominciato a l’agenzia si allargata e riempita di giovani e giovanissimi che oggi hanno una carriera in alcuni casi brillanti in grandi agenzie o grandissime aziende e che qui da noi hanno mosso i primi passi nella comunicazione. Una comunicazione a 360°, politica, di prodotto, di servizi. Hanno imparato a fare strategie, pianificare campagne radio e tv, gestire crisi aziendali, influenzare il sentiment di segmenti di pubblico o consumatori. Hanno acquisito basi fondamentali, con una specializzazione nel campo della sostenibilità applicata al mondo del food, del tech, dell’energia, dell’healthcare.

Da loro, da tutti coloro che sono passati da Mediatyche in questi 10 anni, così come da coloro che sono insieme a noi in questa fase, anche noi abbiamo imparato tanto. Soprattutto in termini di strumenti digitali, di nuovi linguaggi, di data analysis.

Ma più di ogni altra cosa abbiamo assorbito il loro entusiasmo, la loro voglia di osare, di mettersi in gioco, di sperimentare e di innovare.

In un mondo in cui pesce grande divora il pesce piccolo, Mediatyche è diventata a suo modo un’eccezione: solida, ben inquadrata, piacevole da vivere, anche nei momenti di difficoltà, e straordinariamente efficace.

Abbiamo portato i nostri clienti sulle prime pagine dei quotidiani nazionali principali, così come sul Guardian, il NY Times, le tv giapponesi e australiane e persino la radio canadese.

Abbiamo ottenuto grandi successi e fatto i conti con cocenti delusioni. Ma non ci siamo mai persi per strada. Abbiamo tenuto ferma la nostra bussola e continueremo a farlo con ancora maggior vigore ora che, con il recovery plan, la sostenibilità è diventata il perno attorno al quale ricostruire il Paese, la sua economia, le sue relazioni sociali.

Una sfida ancora più esaltante che siamo pronti a raccogliere, forti della professionalità dei nostri collaboratori e dipendenti, della nostra storia e della nostra dimensione.

E tanti auguri a noi.

 

Massimo Tafi
Elena Rabaglio

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