Caffè Carraro

Che cos’hanno in comune la Cina, l’India, gli Stati Uniti, l’Australia, la Slovacchia e la Gran Bretagna?
In apparenza poco o nulla. Ma se si sfogliano i quotidiani on line degli ultimi giorni qualcosa si nota.

Stiamo parlando del caffè. Il caffè espresso italiano tradizionale, quello vero, quello che si beve soltanto nei bar italiani, e nemmeno in tutti, e che da qualche tempo è impegnato in una corsa a ostacoli per diventare patrimonio immateriale dell’Unesco.

Alcuni mesi fa il Consorzio per la tutela del caffè espresso italiano tradizionale ha contattato Mediatyche per promuovere nel modo migliore possibile questo progetto, cercando di costruire un consenso politico/istituzionale, indispensabile per centrare un obiettivo così ambizioso, ma soprattutto un consenso popolare. Ovviamente abbiamo risposto con entusiasmo.

Tra novembre e dicembre abbiamo organizzato due appuntamenti con la stampa per cominciare a diffondere la notizia tra le persone e far dunque salire le quotazioni e il feedback che abbiamo ricevuto è stato formidabile.

Nonostante la candidatura sia stata lanciata nel 2017, grazie all’open day organizzato il 20 novembre a Milano e grazie alla presentazione ufficiale a Roma, presso la Camera dei Deputati, praticamente tutte le principali testate italiane, siano esse agenzie, radio, televisioni, online, o carta stampata, hanno ripreso e rilanciato la notizia, con approfondimenti e commenti.

Ma la vera ciliegina sulla torta è stata coinvolgere la stampa internazionale: dal Telegraph al sito China.org, dal quotidiano di Melbourne Il Globo, all’Indian Express. La notizia della candidatura del caffè italiano tradizionale a patrimonio immateriale dell’Unesco ha letteralmente viaggiato i cinque continenti, ritagliandosi spazio persino sul prestigioso New York Times.

Merito senza dubbio dell’appetibilità della notizia – il caffè italiano è famoso nel mondo – ma anche di un lavoro accurato svolto dall’agenzia nella presentazione dei contenuti e nella loro diffusione in maniera capillare e mirata allo stesso tempo.

E merito infine della credibilità di Mediatyche, che si sta progressivamente ritagliando il proprio spazio all’interno dei network internazionali, come dimostra la presenza sempre più nutrita di clienti la cui base ha sede oltre i confini dell’Italia. Da Ogury a Procarton.