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Da un lato il Natale che si avvicina inesorabilmente, con il suo carico di consumi sfrenati.
Dall’altro un’emergenza climatica i cui effetti non possono più essere ignorati.

Nel mezzo un movimento internazionale guidato dai Fridays For Future che esercita una pressione costante sui governanti affinché comincino a dare risposte concrete e immediate, ma allo stesso tempo invita tutti quanti noi a fare la nostra parte, attraverso l’adozione di buone pratiche individuali. A dar retta all’indagine realizzata da Ibm e Morining Consulting in Italia, Spagna e Regno unito, chiamata European Food Responsibility Study, sembra che il messaggio di Greta Thumberg stia trovando terreno fertile. Queste, infatti, saranno feste all’insegna della sostenibilità.

Per prima quella alimentare, se è vero, come sostiene questo studio, che il 78% degli italiani starà molto attento a cosa metterà nel carrello in vista del cenone, controllando le etichette di provenienza dei prodotti e preferendo cibi locali o comunque inseriti all’interno di una filiera etica e sostenibile appunto.

E già questo, ovviamente, rappresenta un passo avanti.
Ma anche chi di noi non sarà incaricato direttamente di fare la spesa avrà la possibilità di fare la differenza attraverso una serie di piccoli gesti, ormai divenuti quotidiani, che però, in un periodo come Natale durante il quale i consumi si moltiplicano, finiscono per avere un peso enorme.

Per farlo è sufficiente seguire alcuni semplici consigli che alcune aziende che lavorano assieme a noi di Mediatyche stanno dando in questo periodo.

BRINDISI SOSTENIBILI

Protagonista assoluto delle feste è il vetro. Champagne, vino e amari, ovviamente, ma soprattutto spumante: tra Natale e Capodanno infatti gli italiani stappano la metà delle bottiglie di bollicine che consumano nel corso dell’intero anno, 92 milioni nel 2018. Praticamente 3 bottiglie al giorno, con punte di 12 a Natale e 30 a Capodanno.

Tutto vetro che, per tornare a nuova vita, deve essere differenziato e conferito correttamente, insieme ai vasetti per le conserve e i sughi ma lontano da ogni altro “falso amico”.

Nella campana del vetro dunque, non buttateci:

  • Le palline di Natale
  • le luminarie che addobbano alberi e balconi
  • calici e bicchieri di cristallo che finiscono regolarmente in pezzi al diciottesimo brindisi
  • teglie in pyrex utilissime per cucinare le lasagne o scaldare gli avanzi, ma deleterie per il ricilo del vetro
  • ogni oggetto in ceramica (piatti, ciotole, statuette del presepe)

 

E soprattutto, occhio ai sacchetti di plastica. Utilizzateli per portare le bottiglie al cassonetto, ma poi svuotateli e gettateli nell’apposito contenitore. Questo perché nel momento in cui il vetro viene raccolto nel camion e trasportato all’impianto, si spacca e i frammenti di plastica si mischiano con i rottami di vetro, determinando una perdita di materiale del 13%. Materiale che poi finisce in discarica.

Riciclare, al contrario, questi 92 milioni di bottiglie determinerà riduzione di emissioni di co2 nell’atmosfera, pari a circa 60mila tonnellate. Praticamente l’equivalente delle emissioni prodotte in un anno da 40mila utilitarie.

TAVOLE PLASTIC FREE

Che la plastica sia il nemico numero uno dell’ambiente, ormai lo sanno anche i sassi. Eppure gli Italiani continuano a bere acqua imbottigliata: 8 miliardi di bottiglie nel 2018, il 20% di quanta ne consuma tutta Europa.

Spesso la scusa che adottiamo per non scegliere l’acqua del rubinetto è che la preferiamo frizzante. Ma ecco che, anche qui, il Natale ci viene in aiuto: basta regalarsi un bel gasatore SodaStream, che a luglio è stato certificato come il migliore sul mercato da parte di Altroconsumo, e il gioco è fatto.

Dalla tavola sparirà la plastica e resteranno le bollicine.

CENA GOURMET A COSTO ZERO

Cenare fuori casa a Natale, per noi italiani, è ancora cosa rara, ma a Capodanno la storia è diversa. Si tratta infatti della seconda giornata dell’anno con più prenotazioni dopo San Valentino: nel 2018, 6 milioni di persone hanno scelto di risparmiarsi le fatiche in cucina e concentrarsi solo sui festeggiamenti, facendosi servire in uno dei 180mila ristoranti del nostro paese.

Una situazione in cui però, si rischia di farsi prendere la mano, ordinando cibo in abbondanza, ben oltre le nostre capacità digestive.

Per evitare di andare a contribuire allo spreco alimentare, da quest’anno in quasi mille ristoranti della penisola troverete i rimpiattini, i contenitori per l’asporto del cibo e delle bevande ordinate ma non consumate.

Un modo per garantirsi anche una cena gourmet a costo e fatica zero per il primo dell’anno.

SCARTA LA CARTA

In chiusura, torniamo ai rifiuti con cui dobbiamo avere a che fare in questi giorni.

Per pacchi e pacchetti regalo, le accortezze da osservare sono semplici:

  • separate coccarde, nastri e nastrini e gettateli nell’indifferenziato;
  • state attenti agli imballaggi composti da più materiali, solitamente cartone e pluriball, e cercate di separarli per quanto possibile;
  • come sempre occhio ai fazzoletti, che non vanno nella carta, ai cartoni per la pizza, che vanno nell’indifferenziato se troppo sporchi.

Un insieme di piccoli gesti che, da soli, non salveranno forse il pianeta, ma di certo non aggraveranno la situazione.