Che cos’è la sostenibilità per i giovani? La ricerca di Mediatyche
In questi giorni la sedicenne Greta Thunberg, dopo aver attraversato l’Oceano Atlantico con una barca a vela a emissioni zero insieme allo skipper Boris Herrmann e a Pierre Casiraghi di Monaco, si trova negli Stati Uniti. Tra le varie tappe che ha toccato finora (in attesa dell’appuntamento più importante, ossia il vertice Onu in programma il 23 settembre a New York), si è recata anche a Washington dove, davanti alla Casa Bianca, ha partecipato a un sit-in con altri teenager ecologisti al grido “Hey hey ho ho, climate change has got to go!”.
Come è noto, Greta è leader del movimento studentesco Fridays for Future, che porta migliaia di ragazzi a manifestare nelle piazze di numerose città (soprattutto europee) per chiedere ai governi azioni concrete contro i cambiamenti climatici, reclamando il proprio diritto al futuro.
Un concetto limitato
Per i giovani, che accorrono sempre più numerosi a queste manifestazioni (la prossima è in programma il 27 settembre in Italia, ma Fridays For Future sta organizzando oltre 2400 eventi per la #WeekForFuture dal 20 al 27 settembre in migliaia di città di 115 Paesi) la sostenibilità è fondamentalmente un concetto legato all’ambiente.
A confermarlo è una ricerca che noi di Mediatyche abbiamo effettuato – dal titolo “Adolescenti e sostenibilità“- per tracciare il profilo dei giovani italiani in merito alla sostenibilità indagando se e in che forma questo tema rappresenti per loro un patrimonio radicato. Lo studio, realizzato in collaborazione con il Laboratorio Adolescenza (libera associazione che ha lo scopo di promuovere e diffondere lo studio e la ricerca sugli adolescenti) e l’Istituto di Ricerca IARD, ha coinvolto 2654 studenti delle scuole superiori, con un’età compresa tra i 14 e i 19 anni.
Che cosa abbiamo scoperto
Gli adolescenti italiani sono molto sensibili ai temi della sostenibilità, che concepiscono però quasi esclusivamente come rispetto e difesa ambientale. La sfida a rendere la società in cui viviamo “sostenibile” viene considerata un obiettivo importante dalla maggioranza del campione: il 65,5%. Solo il 2,5% degli intervistati pensa che si tratti di una “moda” del momento, mentre quasi il 5% non ha idea di cosa significhi “sostenibilità”. Il 50,8% del campione associa il concetto di “sostenibilità” al termine “rispetto” (la parola meno quotata è “generosità”, che ha riscosso solo il 2,1% dei voti). Quasi la totalità degli intervistati, l’82,3%, reputa che in Italia vi sia poca attenzione ai temi della sostenibilità. Meno di un adolescente su quattro, solo il 23,7% del campione, sa che la sostenibilità abbraccia anche l’ambito sociale ed economico. Il 35,8% ritiene che riguardi esclusivamente il rispetto e la difesa dell’ambiente, mentre la maggioranza (il 39,6%) non si esprime.
Educare e trasformare
Le basi esistono e sono buone, ma la strada è ancora lunga. La vera sfida di oggi è educare gli adulti di domani a un diverso approccio alle risorse che li porti a maturare una “coscienza sostenibile” come loro naturale patrimonio culturale. Con la loro energia e la loro creatività le nuove generazioni rappresentano l’arma vincente per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e per mettere in atto la trasformazione verso un futuro migliore.
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“Voi dite che nella vita non c’è solo il bianco e il nero. Ma è una bugia. Una bugia molto pericolosa. O evitiamo l’aumento della temperatura di 1,5 gradi, oppure no. O evitiamo di innescare una reazione a catena irreversibile che sfuggirà a qualsiasi controllo umano, oppure no. O scegliamo di voler esistere ancora come civiltà, oppure no. E questo è bianco o nero”
(Greta Thunberg)