Buongiorno a tutti!

Comune di Milano e Ats – Agenzia di Tutela della Salute – avevano ideato il progetto “Pasto sano”: un modo per diffondere buone pratiche alimentari tra i cittadini, e sensibilizzare bar e ristoranti sulla corretta preparazione delle pietanze per la pausa pranzo.Tuttavia, a sei mesi di distanza, soltanto 36 sono i locali che hanno aderito al progetto (la maggior parte in Zona 1). Ora l’obiettivo è quello di rilanciare l’iniziativa. Disponibilità arriva anche dai ristoratori: “Noi siamo disposti ad avviare delle campagne di sensibilizzazione tra i nostri iscritti – spiega Lino Stoppani, numero uno di Epam, la federazione dei pubblici esercizi – ma, se da una parte le istituzioni sponsorizzano queste iniziative, dall’altra incentivano poco l’utilizzo di ingredienti di qualità, sani e controllati”.

La riforma più importante attuata dalla giunta Maroni è, senza dubbio, quella sulla sanità che entrerà nel vivo tra la fine di luglio e il mese di novembre. La “rivoluzione” riguarderà soprattutto i medici di famiglia, ai quali viene chiesto di rimettersi in gioco, come? Stilando piani di assistenza individuale, prenotando esami e visite al posto dei pazienti monitorando telefonicamente l’andamento. Finora i medici incontrati dall’Ats sono quasi mille con l’obiettivo di convincere loro a modificare in modo radicale il metodo di assistenza ai malati.

Questa è Milano oggi, buona lettura.

Pausa pranzo sana, falsa partenza per il logo di qualità. Sì da solo 36 locali

Alessandra Corica, La Repubblica

Cure personalizzate e nuovo modello di sanità. I medici di famiglia divisi

Simona Ravizza, Il Corriere della Sera