Il rottamatore non c’è più. Renzi apre un blog e punta sulla serenità
Lo sguardo sereno che scruta l’avvenire, il sorriso rassicurante, i colori pastello e lo sfondo azzurro.
L’immagine scelta da Matteo Renzi per il suo nuovo blog è stata definita la “versione Knorr” con un riferimento alle vecchie pubblicità dei dadi alimentari che si rivolgevano alle casalinghe.
Il rottamatore è morto. Il giovane all’arrembaggio che con grinta e determinazione spazzava via i vecchi politici e prendeva il potere per governare con stile volitivo e aggressivo non c’è più.
Al suo posto c’è un uomo che manda un messaggio rassicurante di equilibrio, di calma e di fiducia.
Renzi ha scelto lo strumento del blog e vi si potrebbe leggere la volontà di fare da contraltare al blog politico più famoso d’Italia, quello di Beppe Grillo. Da un lato la comunicazione urlata ed esasperata, dall’altro concretezza e serietà. Renzi ha scelto la piattaforma Medium. Nata nel 2012, in Italia è poco nota e Renzi può vantarsi di essere il primo politico a utilizzarla.
Medium ospita blog di target medio alto, prediligendo la lettura approfondita e la riflessione rispetto alla velocità e superificialità di altri social media. Anche questa è una meditata scelta in controtendenza.
E’ un riposizionamento del brand che Renzi ha studiato con attenzione, fiutando una tendenza in atto nella società italiana che va controcorrente rispetto al recente passato e che comincia a manifestarsi con segnali sempre più evidenti: la voglia di stabilità, di tranquillità, di concretezza.
Il primo atto è stata l’elezione di Sergio Mattarella al Quirinale. Un politico democristiano, un uomo della Prima Repubblica che piace agli italiani. E’ seguito il referendum che ha sancito a valanga il No alla riforma della Costituzione che avrebbe reso il sistema politico fortemente maggioritario e avrebbe dato all’esecutivo grande potere. Poi il gradimento riservato a Paolo Gentiloni, un presidente del Consiglio che, come Mattarella, ha uno stile d’altri tempi. Infine, la sentenza della Corte Costituzionale sulla legge elettorale che ha di fatto reintrodotto il proporzionale, dopo 25 anni di maggioritario, restituendo centralità al Parlamento.
E’ una sorta di ritorno della Prima Repubblica e agli italiani potrebbe piacere.
Il futuro potrebbe riservare un mix paradossale di leaderismo e populismo accanto a voglia di concretezza e nostalgia crescente del passato. Del resto nessun partito sta surclassando gli altri nei sondaggi. La situazione è bloccata. Renzi lo ha compreso e il restyling che ha scelto tenta di intercettare immediatamente questo sentimento nuovo cancellando la propria immagine di leader divisivo e di rottura, una immagine traumatica che agli italiani non è piaciuta e che aveva finito col mettere in crisi un altro brand, quello del Partito Democratico. Oggi il Pd si deve preparare a tornare a essere il partito di centrosinistra in grado di governare in un sistema proporzionale, quindi con una politica di alleanze alla sua destra e alla sua sinistra. Per farlo occorre uno stile inclusivo e rasserenante.