Facebook punta con decisione a consolidarsi come il più grande editore di sempre. Il social network, che oggi conta circa un miliardo e mezzo di utenti in tutto il mondo, starebbe stringendo accordi con importanti testate giornalistiche statunitensi quali il New York Times o il National Geographic perchè i contenuti generati dai loro siti siano visibili direttamente su Facebook e non più, come oggi, attraverso i link postati dagli utenti interessati a condividere contenuti. Il fruitore risparmierebbe i circa otto secondi medi necessari per aprire il link: su Internet, un tempo considerato enorme. Ai giornali online andrebbe una quota degli introiti pubblicitari incassati dalla società di Mark Zuckerberg. Le perplessità sono molte. In Europa, Facebook ha preso contatti con il britannico The Guardian ma le prime valutazioni del giornale londinese non sono positive. Facebook sta contendendo a Google il dominio del mercato pubblicitario e la crescita di questi due giganti sta terremotando il mercato. Ormai si calcola che il 20% degli investimenti globali in pubblicità siano esclusivamente in rete e il 90% di questi investimenti finisca nelle mani di Facebook e di Google. Gli esiti futuri sono a oggi non prevedibili e gli scenari inquietanti. Non per nulla, gli editori di The Guardian stanno riflettendo proprio attorno alla necessità di mantenere il controllo dei contenuti e della pubblicità. Cosa ne pensano invece gli editori italiani? Dalle scelte che faranno le testate principali quali il Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, Il Sole 24 Ore, dipende il futuro dell’editoria e della comunicazione nel nostro Paese.