Il Sud America sarà il nuovo Medio Oriente? La geopolitica nell’era della sostenibilità
La rivoluzione tecnologica che ci porterà al superamento dei combustibili fossili per la produzione di energia è uno dei tasselli fondamentali per la creazione di un sistema economico più sostenibile.
L’auto elettrica è uno dei cardini della green economy. L’auto elettrica è una svolta molto positiva se pensiamo alla concentrazione di veleni che siamo ogni giorno costretti a respirare a causa del trasporto su gomma. La diffusione dell’auto elettrica determinerà una serie di conseguenze a diversi livelli. Le implicazioni sono molteplici e occorre conoscerle bene.
Il declino dell’era del petrolio rappresenterà una grande rivoluzione geopolitica. Il Medio Oriente non sarà più il centro delle maggiori tensioni internazionali.
Il nuovo Medio Oriente, nell’epoca del motore elettrico, potrebbe essere il Sud America. Nel continente sudamericano si concentrano le maggiori riserve di litio, il minerale fondamentale nella produzione delle batterie. Il litio è un metallo leggero che si trova in natura mischiato a diversi sali, compreso quello marino, e rappresenta quindi, almeno teoricamente, una risorsa illimitata. Ma l’estrazione del litio dal sale marino è complessa e molto costosa. Cina, Australia, Stati Uniti possiedono miniere di litio. E’ però in Sud America, in Argentina, in Cile e, in particolar modo, in Bolivia che si trovano i giacimenti dove il litio si può estrarre con maggiore facilità.
I nostri tablet, smartphone, personal computer funzionano con batterie al litio e solo nel 2016 si stima che il prezzo del carbonato di litio sia triplicato sui mercati cinesi.
L’auto elettrica sarà il fattore decisivo. Solo Tesla punta a produrre 500mila veicoli elettrici all’anno entro il 2018. Per farlo avrà bisogno di 27mila tonnellate di carbonato di litio all’anno.
Abituiamoci all’idea che un giorno gli emiri arabi saranno sostituiti da nuovi protagonisti nell’area andina e nel Cono Sur. E impariamo a conoscere i nuovi nomi: la Smq cilena, la Fmc Corporation e la Albemarle Corporation statunitensi, l’australiana Talison, posseduta a sua volta al 51 per cento dalla cinese China’s Tianqi Lithium.
Saranno loro le equivalenti delle “sette sorelle” petrolifere nell’era della green economy?