Buongiorno a tutti!

Meno di due settimane al voto e Milano torna al cento del palcoscenico della politica. L’abbinata tra Politiche e Regionali intensifica gli arrivi in città dei leader dei partiti: domani Paolo Gentiloni salirà sul palco del Teatro di Milano al fianco del candidato di centrosinistra Giorgio Gori, è l’iniziativa di punta del Pd per il rush finale, tra i temi principali: periferie, welfare, investimenti e cultura. Nell’agenda di Gori spuntano anche uscite pubbliche con Giuliano Pisapia e Beppe Sala. Per LeU il giorno clou sarà giovedì, quando si ritroveranno a Milano tutti i big delle diverse anime che rappresentano la neoformazione della sinistra: Grasso, Boldrini, Bersani, Civati e Laforgia. In area centrodestra  Lega e Forza Italia hanno deciso di percorrere strade separate per le rispettive chiusure di campagna. Sabato sarà a Milano Matteo Salvini che ha chiamato a raccolta i leghisti in Piazza Duomo, tema principale della manifestazione sarà l’immigrazione. Domenica mattina toccherà invece a Forza Italia con una kermesse proposta da Mariastella Gelmini al teatro Manzoni, qui sarà Silvio Berlusconi l’oratore più atteso. Il M5S sta invece organizzando una festa per giovedì 1 marzo, per concludere la maratona elettorale del candidato in Lombardia Dario Violi, una serata ancora da definire a cui potrebbe partecipare anche Luigi Di Maio. I pentastellati non escludono neanche un passaggio di Beppe Grillo.

A quarant’anni dall’approvazione della legge 194 – che ha legalizzato in Italia l’interruzione volontaria di gravidanza – in città si registra un boom di utilizzo dei contraccettivi d’emergenza. Negli ultimi quattro anni l’incremento delle confezioni di “pillole” vendute è a quattro cifre, ovvero più 1.198 per cento a Milano, addirittura più 1.298 nell’intera Lombardia. A fronte di questo aumento è in calo il numero degli aborti; “un’interruzione volontaria di gravidanza per il sistema ospedaliero è un costo e un trauma per la donna, sia dal punto di vista fisico che psichico e sociale. La vergogna e la paura di essere giudicate pesano ancora fortemente” spiega Annarosa Racca, presidente Federfarma Lombardia, che poi aggiunge: “Noi farmacisti non giudichiamo e non possiamo fare obiezione di coscienza: siamo il primo presidio sanitario a cui le donne possono rivolgersi in tranquillità”.  L’obiezione di coscienza, infatti, in Lombardia rimane altissima, sopra il 63%.

Questa è Milano oggi, buona lettura.

Da Gentiloni a Berlusconi i big lanciano lo sprint regionale

Alessia Gallione, La Repubblica

Aumento record dei contraccettivi d’emergenza

Alessandra Corica, La Repubblica