Il Partito Democratico “non gradisce” la diffusione di sondaggi sulle elezioni primarie di Milano. Ci sarebbe un nuovo sondaggio, destinato a essere divulgato a 3 giorni dal voto che però rimarrà probabilmente nei cassetti. Questa la notizia che trapela dal Pd milanese.
Il clima è teso dopo la pubblicazione di una ricerca di Lorian Consulting che attribuiva a Francesca Balzani un forte recupero nei confronti di Giuseppe Sala. La ricerca si basava sulla novità politica rappresentata dall’endorsement del sindaco uscente, Giuliano Pisapia nei confronti della sua vicesindaca. La domanda posta, però, ha suscitato molte reazioni polemiche:
“se coloro che intendono seguire l’endorsement di Pisapia sostenessero effettivamente Balzani”.
La stessa Lorian, alcune ore dopo la pubblicazione dei dati che davano Sala al 35 percento e Balzani al 30, ha precisato in un comunicato:
“le tavole sono chiare, l’uso mediatico fa parte del gioco. Quando si misura un effetto potenziale c’è sempre una forzatura”.
I sondaggi sono sempre stati usati a scopo politico. Il metodo di rilevazione, le domande scelte, il campione preso in esame, contribuiscono a determinare i risultati.
Fu Silvio Berlusconi a introdurre nella politica italiana l’uso massiccio dei sondaggi per orientare l’opinione pubblica, una pratica diffusa fin dagli anni ’50 negli Stati Uniti, dove il sondaggio fu inventato per scopi di marketing e fu poi applicato alla politica. Negli ultimi anni, in Italia, gli istituti di sondaggio si sono distinti spesso per clamorosi errori. Nel 2006 e nel 2013 i sondaggi attribuivano alle coalizioni di centrosinistra la vittoria alle elezioni politiche.
In queste settimane, con le primarie di Milano, per la prima volta si è fatto un uso ampio dei sondaggi in una consultazione locale e di coalizione. L’elettorato delle primarie cittadine è molto difficile da individuare, per i numeri ristretti e per la specificità del campione. Nel caso in questione, poi, la tipologia di domanda scelta ha suscitato le ire e anche le ironie dei competitori, in particolare dei sostenitori del concorrente a sinistra di Balzani, Pierfrancesco Majorino. I comunicatori dello staff di Sala, invece, mantengono fin dall’inizio la strategia del no comment: un low profile che non alimenta le polemiche, nella convinzione che chi debba riconquistare posizioni abbia tutto da guadagnare dallo scontro.

Che sia scientifico o meno, che la domanda sia corretta o meno, il sondaggio è un’arma di propaganda. E lo è anche in queste ultime convulse ore di campagna elettorale. Sui social i fan di Francesca Balzani alimentano la narrazione della rimonta.

“Se mio nonno avesse la forma di una carriola, sarebbe una carriola” rispondono gli influencer e i follower di Majorino.