La moda a prova di sostenibilità: il caso tutto italiano di Vocative

Il caso dell’azienda di moda Vocative non è come le altre: ambiziosa, lungimirante, al passo coi tempi, ma soprattutto al 100% di fattura italiana, nel segno di una sostenibilità che necessità di dati e narrazione storica per dare valore al proprio brand e comunicazione.
Vocative, la casa di moda 100% italiana e campionessa di sostenibilità
In Europa un numero sempre più corposo di industrie del tessile e case di moda si stanno mobilitando verso una nuova “rivoluzione sostenibile“, cercando di dare valore alle proprie risorse, e spesso bisogna tornare alle origini per riscoprire se stessi.
Dalla catena di produzione, al design, alle tecniche di lavorazione, distribuzione e vendita dei tessuti, passando per l’aspetto del marketing e della comunicazione. Imprenditori e manager hanno dovuto rivedere le proprie esigenze e obiettivi per raccontare con totale trasparenza agli stakeholder la loro adesione e impegno verso il tema della sostenibilità.
Noi in quanto Mediatyche da anni ci impegniamo a guidare le aziende verso un nuovo modello di business sostenibile, attraverso un percorso completo che passa dall’individuazione dei bisogni, all’analisi e strategia finanziare e comunicative.
In particolare modo abbiamo registrato un trend di richieste per una consulenza ad hoc durante i mesi della pandemia, dove il tema ha subito una forte accelerazione.
Oggi vogliamo raccontarvi la storia di Vocative, la prima sartoria italiana 100% ed ecosostenibile fondata da Ciro Pistarino e Manuel Zanola, da anni a contatto con progetti e startup dalla forte impronta tecnologica e sostenibile. Tra le loro esigenze c’era quella di centralizzare il processo che porta alla piena sostenibilità, certificata da dati concreti.
Un grande lavoro di tutta la filiera di Mediatyche e grazie alla collaborazione di partner esterni come Nextbrand. Insieme abbiamo posto basi solide per un totale restyling teorico e pratico: dal brand, al design, passando al packaging, fino alla parte della creazione di contenuti e di rendicontazione.
Vocative, il percorso verso la piena sostenibilità
Ciro Pistarino, CEO di Vocative commenta così la sua creatura: “Vocative è sinonimo di sostenibilità e consapevolezza nel mondo dell’alta moda. Nessuna produzione in serie, nessuna filiera industriale. Ciascun capo è pensato e realizzato su misura da maestri sarti italiani con materiali 100% eco-sostenibili. Per questo motivi ci siamo affidati a due partner come Nextbrand e Mediatyche, esperti in sostenibilità e in grado di supportarci nel raccontare il valore che si nasconde dietro a ciascuno dei nostri capi”.
In ogni grande progetto che si rispetti, a ognuno viene affidato un compito specifico, e nel caso della Brand Identity è giusto dare a Cesare quel che è di Cesare.
Jessica Dagrada, founder di Nextbrand spiega la prima parte di lavoro svolta dal suo team, finalizzato a creare un brand che potesse sintetizzare la passione e la dedizione di Vocative in un unico segno:
“L’identità visiva è stata studiata secondo una logica di forte coerenza grafica e valoriale, ispirandosi ai principi dell’ecobranding, quindi riduzione dell’impatto ambientale attraverso la selezione di supporti 100% riciclabili e da materiali riciclati e stampati con un numero ridotto di colori. Per eliminare qualunque sostanza di origine chimica ed esaltare il concetto di sartorialità handmade, nel campionario la colla è stata sostituita da cuciture con filo verde, recuperando concettualmente l’elemento iconico che caratterizza il marchio per un circolo virtuoso dal tessuto alla gruccia”.
Nel packaging del capo d’abbigliamento è stato inserito il credo di Vocative “L’alta moda che non lascia tracce“, con l’indicazione dell’effettiva riduzione di emissioni durante la filiera.
Vocative, i numeri della moda sostenibile
I dati sono l’unica cosa che attestano ciò che siamo, e ancora una volta entra in scena l’intera filiera di Mediatyche.
Vocative ci ha dato l’incarico di svolgere una ricerca di letteratura e pubblicazioni per avere riferimenti sui consumi idrici, di energia e di materie prime, con lo scopo di dimostrare come ogni capo d’abbigliamento sia oggettivamente sostenibile.
Le informazioni acquisite sono state poi incrociate con i dati delle schede tecniche fornite da Vocative stessa. Per facilitare la comprensione, li abbiamo raccolti in questa tabella.
TABELLA CALCOLI E INDICATORI (dati da fonti istituzionali e letteratura)
Tipologia | Energia | CO2 | Risparmio Idrico
Acqua |
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Tessuto lana green | Il processo normale di produzione di tessuto consuma circa 17,32 MJ/kg (energia termica) e 2,7 kWh/Kg (energia Elettrica)
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24,9 Kg CO2 eq/kg prodotto | Il processo normale richiede circa 71litri/kg prodotto
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Tessuto cotone/lino green | 46 MJ/Kg prodotto | 4,7kg CO2 eq/kg di prodotto | Per la produzione di cotone tradizionale si utilizzano
10,000litri/kilo prodotto. Per cotone green si utilizza circa 2700 litri/kilo in meno (8300 litri/kg)
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Poliestere riciclato (etichette, bottoni e fodere | 50,6 MJ
contro 127,2 MJ del PES vergine(risparmio del 60%) |
11,9 kg CO2eq/kg del PES vergine (risparmio del 32%) |
3,26 lt/kg fibra contro il 60lt/k)g del PES vergine (risparmio del 94%) |
I punti di forza di Vocative
Da queste premesse, Vocative ha potuto creare una narrazione oggettiva del suo status sostenibile. Proviamo a riassumere tutto in pochi punti:
- RISPARMIO SUI TESSUTI. I tessuti lavorati da Vocative (lana e cotone nello specifico) sprecano il 30% in meno di energia elettrica e il 25% in meno di acqua. Per i bottoni e l’etichette, l’utilizzo del poliestere riciclato risparmia oltre il 32% di emissioni di co2.
- FORNITORI VICINI. I fornitori si trovano a una distanza massima dalla sede operativa di 150 km. Di conseguenza, si registra una riduzione notevole delle emissioni di Co2 sul piano logistico.
- PACKAGING RICICLATO. L’azienda utilizza scatole di cartone riciclato al 70%, mentre la carta velina usata per avvolgere il capo è in carta di riso prodotta dagli scarti.
- LA VITA DI UN ABITO. Vocative una volta venduto un capo, non lo lascia solo. Continua a garantire manutenzione e interventi di riparazione, fino al ritiro di capi che saranno poi utilizzati per creare nuovi abiti.
Vocative, ultime considerazioni
Il tempo e le energie spese nella collaborazione con Nextbrand hanno messo in risalto il concetto di “sostenibilità” come valore portante del brand di Vocative, giungendo ai cuori degli stakeholder attraverso un modello di marketing che si è ispirato ai principi di misurabilità e trasparenza.
Nel caso di Vocative, possiamo affermare che l’abito fa il monaco, ossia che l’immagine data esternamente dal brand rispecchia in toto la mission e gli obiettivi aziendali in termini ecosostenibili.
Purtroppo però al momento rimane una delle poche eccezioni. Secondo l’Osservatorio Comunicazione e Sostenibilità di Mediatyche, in partnership con Format Research e Homina, sul 56,6% delle imprese che destina il budget alla comunicazione, solo il 5% lo investe nella sostenibilità.
La nostra speranza è che il caso di Vocative non rimanga una semplice bella storia da raccontare, ma che possa ispirare al più presto molte altre realtà.
Per saperne di più sul caso Vocative, leggi questo approfondimento