le top news su milano, 9 giugno

Buongiorno a tutti!
La riforma delle cure ai malati cronici varata dalla Regione non accontenta nessuno: dai medici di famiglia agli ospedali. Le perplessità delle associazioni che rappresentano i centri privati sono arrivate – nei giorni scorsi tramite lettera – fino al Pirellone. La manovra prevede che gli oltre tre milioni di malati lombardi vengano d’ora in poi seguiti da un unico “gestore”, che si preoccupi di prenotare loro esami e visite. Tale manovra, elaborata da tempo, altro non è che la messa in pratica della riforma sanitaria voluta dal governatore lombardo Maroni. Tra i fautori c’è anche l’attuale direttore di cardiologia del San Paolo ed x assessore regionale, Stefano Carugo, che però dice: “L’intenzione è meritevole, ma mi chiedo se sia meglio partire con un numero ristretto di malati”. A lui fanno eco altri colleghi. Più forte la protesta dell’Ordine dei medici di Milano, rappresentato dal numero uno Roberto Carlo Rossi, che si è rivolto al Tar dicendo: “Il rischio è di tipo deontologico: si rischia di avvantaggiare il privato”. L’assessore Gallera rigetta le accuse.
Il calo delle vaccinazioni ha portato, negli ultimi mesi, ad un picco di contagi di morbillo: in Lombardia, da gennaio, sono 430 i casi. Di questi, tre o quattro ogni giorno sono a Milano. L’ultimo è stato segnalato nei giorni scorsi all’Ats, coinvolto uno studente del liceo scientifico Volta. Scattano le proteste social dei genitori che, su Facebook, gridano contro il mancato tempismo della ex Asl. Dal canto suo l’Asl invita a non fare allarmismi. “Le segnalazioni dei casi di morbillo ci arrivano in tempo reale. La scuola è stata informata nel primo giorno utile dopo il ponte festivo”, dice Marino Faccini, alla guida della Prevenzione. Anche la scuola smorza le polemiche che si sono ingigantite sui social.
Questa è Milano oggi.
Il centro unico per i pazienti cronici: così la riforma sanità scontenta tutti
Alessandra Corica, La Repubblica
Caso di morbillo, allarme al Volta. “Gravi ritardi nella gestione Asl”
Elisabetta Andreis e Simona Ravizza, Il Corriere della Sera