Buongiorno e buon caffè a tutti!

Questo weekend a Milano è stato il week end del Papa che, arrivato in città Sabato, ha chiamato a raccolta oltre un milione di fedeli.

La sua visita a e soprattutto i luoghi da lui scelti sono stati un richiamo forte al mondo delle istituzioni e della politica a cui viene chiesto di mettere una marcia in più sul fronte delle periferie. Ci prova il sindaco Sala, che sembra aver accolto il suo messaggio e ha dichiarato: “La visita del Papa e le sue parole ci chiedono di cambiare passo rispetto al nostro impegno nella città, dobbiamo intervenire per le periferie pensando a collaborazioni e alleanze per favorire anche la socialità”.

Era stata la prima simbolica decisione della giunta Sala, quella dell’introduzione del reddito di maternità, che adesso si prepara a passare alla fase concreta. Già la prossima settimana dovrebbe essere approvata una delibera che prevede una dote complessiva di tre milioni di euro per il reddito di maternità. Le mamme con Isee sotto i 17 mila euro potranno richiederlo entro sei mesi dalla nascita dei loro bambini. Verrà consegnata loro una card da 150 euro al mese per 12 mesi con la quale potranno effettuare acquisti di beni o servizi, legati alla cura del bimbo.

Sono iniziate questo weekend le votazioni nei circoli Pd per le mozioni presentate dai tre candidati alle primarie, Renzi, Orlando ed Emiliano. Le votazioni andranno avanti fino al 2 aprile e serviranno per decidere il peso dei sostenitori dei tre sfidanti nell’assemblea nazionale. Hanno già votato 44 circoli Pd dei 174 nell’area metropolitana perPd e per ora in città il consenso per Renzi è a un passo dal 70%, quello per Orlando supera appena il 30% e quello per Emiliano si ferma intorno all’ 1%.

Questa è Milano oggi, buona lettura.

La sferzata di Bergoglio rilancia il piano periferie. Sala: patto della socialità

Maurizio Giannattasio e Elisabetta Soglio, Il Corriere della Sera

Tre milioni per il reddito di maternità

Alessia Gallione, La Repubblica

Aumentano i votanti, i renziani vncono anche alla Barona

Oriana Liso, La Repubblica