La notizia deve fare riflettere tutti: i cittadini, i media, gli operatori professionali della comunicazione, come noi di Mediatyche.

Uno studio della Università di Stanford condotto negli Stati Uniti ha evidenziato che i giovani faticano a distinguere le notizie tradizionali dai contenuti sponsorizzati, così come le notizie vere dalle notizie false.

“I nostri nativi digitali – si legge nelle conclusioni dello studio del prestigioso ateneo – possono essere abili a svolazzare tra Facebook e Twitter caricando allo stesso tempo un selfie su Instagram e scrivendo a un amico. Ma quando si tratta di valutare le informazioni che affluiscono attraverso i social media, vengono facilmente ingannati“.

I giovani non sono a conoscenza delle convenzioni di base usate per indicare le fonti verificate” si legge nella ricerca.

La quantità di ragazzi in età da scuola media incapace di distinguere tra una news e un contenuto pubblicitario è dell’80 per cento, secondo i risultati della ricerca.

Le cose non vanno meglio di fronte alle notizie false. Ai ragazzi delle scuole medie e superiori sono stati mostrati due account Twitter della Fox News, uno vero e uno fake. Entrambi annunciavano la candidatura di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti. Soltanto uno su quattro è riuscito a distinguere l’account vero dal fake. Il 30 per cento ha giudicato più attendibile l’account fake per via della sua veste grafica più accattivante.

Nell’epoca della post-truth, la disinformazione digitale e la confusione tra origine e obiettivo dei contenuti possono creare gravi danni, sia ai cittadini che ai professionisti del settore. La risposta è una sola: l’istruzione. Stanford organizzerà corsi di formazione per gli insegnanti. L’obiettivo sarà quello di insegnare agli allievi a diventare cittadini digitali consapevoli.