“L’Africa ha un potenziale enorme nel campo delle energie rinnovabili”.

Lo ha detto il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon.

Le parole di Ban Ki-Moon sono supportate da diversi studi internazionali. Havas Wordlwide ha analizzato le intenzioni degli investitori internazionali per il periodo che va dal 2016 al 2020 in Africa e le rinnovabili risultano essere il settore più interessante per gli investimenti di capitali.

“Il potenziale africano potrebbe consentire al continente di diventare leader mondiale delle energie rinnovabili, grazie alle vaste risorse solari, eoliche e geotermiche” ha dichiarato Ban Ki-Moon presiedendo il summit dei capi di Stato e di Governo durante il vertice mondiale sul Clima, Cop22, a Marrakesh, in Marocco.

E proprio il Marocco, confutando antichi stereotipi verso i paesi africani, inaugura la più grande centrale solare del mondo. Il Marocco sta terminando di costruire il più grande complesso solare mai realizzato, vicino a Ouarzazate, 300 chilometri a sud della Capitale, Rabat. Una parte dell’impianto denominato Noor 1 è stata da poco messa in funzione. A Ouarzazate vengono utilizzate tre diverse tecnologie: 160Mw vengono prodotti da un impianto a concentrazione solare; altri 150Mw sono garantiti da collettori parabolici a cilindro; 300Mw è la potenza dell’impianto solare termodinamico a specchi parabolici. Noor 1 non ha mancato di suscitare perplessità in campo ambientale per il grande fabbisogno di acqua necessario al funzionamento e alla manutenzione degli impianti, situati in un’area desertica. Accanto agli impianti solari, che occupano una superficie pari a 35 campi di calcio, sorgeranno anche un impianto eolico e uno idroelettrico.

Una grande ambizione, quella del Marocco. L’amministratore delegato dell’Agenzia marocchina per l’energia sostenibile, Mustapha Bakkoury, assicura che il Marocco potrebbe raggiungere la quota del 42 per cento di energie rinnovabili nel mix energetico nazionale entro il 2020.