Buongiorno e buon caffè a tutti. 

Il sindaco Beppe Sala ha incontrato ieri il governatore Roberto Maroni. Sul tavolo tutti i dossier che vedono coinvolte le due istituzioni: trasporti, case popolari, AreaExpo; il clima è di collaborazione, tranne su due punti, moschee e profughi. Per il primo punto Maroni ha ribadito che la legge regionale che ha bloccato l’avvio della costruzione della nuova moschea c’è e va rispettata senza sconti. Per il secondo ha chiesto al sindaco Sala di insistere col Governo affinché venga dichiarato lo stato di emergenza; è sua opinione che la città da sola non sia in grado di gestire l’emergenza in atto.


Intanto oggi è il giorno dello sfratto per la moschea di via Padova. Sfratto annunciato da mesi a causa di un contratto d’affitto scaduto da anni. Ora i 5mila musulmani, che facevano base su quella sala di preghiera, dovranno cercare un nuovo luogo di aggregazione. Questo era uno dei più consolidati centri di preghiera a Milano, anima di molte iniziative interreligiose. Asfa Mahmoud, che guida la comunità da anni, ha commentato: “Confidiamo che ci sia una proroga ulteriore, siamo coscienti di avere degli arretrati, ma non possono metterci in mezzo alla strada prima che abbiamo trovato un nuovo posto dove portare i nostri fedeli”.

L’Università Statale di Milano scioglie le riserve e indica l’ex sito Expo come sede ideale per le sue facoltà scientifiche. L’obiettivo è costruire nuovi edifici per 18mila studenti entro il 2022. Il progetto prevede la costruzione di aule didattiche, laboratori, spazi dipartimentali, ma anche spazi per l’attività fisica. Il direttore Vago ha in mente un’università moderna “in grado di competere con le migliori realtà europee”.

Questa è Milano oggi, buona lettura.

Sala-Maroni, patto senza profughi e moschee
Maurizio Giannattasio e Elisabetta Soglio, Il Corriere della Sera
 
Per la mosche di via Padova è il giorno dello sfratto
Zita Dazzi, La Repubblica
 
Campus universitario nell’ area Expo
Sara Monaci, Il Sole 24Ore