Le top news su milano, 21 giugno
Buongiorno e buon caffè a tutti
Adesso che la vittoria è stata conquistata i discorsi teorici delle ultime settimane diventano urgenza pratica per il nuovo sindaco Beppe Sala, che ha assicurato: “La giunta sarà pronta al massimo entro una settimana”. Sala ha fatto sapere che sarà una giunta “snella” figlia di un rimescolamento delle deleghe che dovrebbe facilitare le decisioni. Ci sarà parità di genere, ci sarà la volontà di premiare chi tra i politici ha avuto un buon successo e risorse esterne di qualità. Con questa squadra dice Sala “lavorerò in maniera professionale, quasi manageriale, per attrarre studenti e turismo”. La futura vicesindaca, perché sarà una donna, potrebbe essere una tra Ada Lucia De Cesaris, Anna Scavuzzo e Cristina Tajani; tre nomi Pd con caratteristiche molto diverse, ma con profili forti. I giochi saranno fatti in pochi giorni se Sala manterrà le promesse.
Sono stati questi ultimi quindici giorni prima del ballottaggio a ribaltare le convinzioni elettorali nei Municipi della città. Al primo turno il centrosinistra ne ha persi cinque su nove, ma alla vigilia del cambio di guardia la situazione è cambiata e la sinistra a questo secondo turno ha riconquistato tutta la città, ad eccezione del Municipio 2. Su questo vantaggio hanno sicuramente pesato l’endorsement di Basilio Rizzo, l’apparentamento con i Radicali e in parte una quota dei voti grillini, ma anche e soprattutto la campagna porta a porta e i comizi nei quartieri di periferia.
Dopo la sconfitta del centrodestra parla Roberto Maroni: “C’è rammarico per le sconfitte di Milano e Varese, ma per la Regione non cambia niente, la maggioranza continua a governare”. I risultati del primo turno elettorale però potrebbero pesare sugli equilibri della maggioranza di centrodestra e soprattutto sulla scelta del prossimo assessore alla Sanità, la cui nomina, assicura Maroni “arriverà entro la fine della settimana”. Toni meno gentili riguardo la sconfitta li ha avuti Matteo Salvini, leader della Lega, che ha detto: “La formula moderata era sbagliata e le minestre riscaldate la gente non le mangia”. Stefano Parisi, il giorno dopo le elezioni, replica: “Non credo di aver fatto errori. Coi moderati non si vince? Nemmeno coi radicali mi pare”.
Questa è Milano oggi, buona lettura!
Parità di genere in giunta e un vicesindaco donna Sala al lavoro sulla squadra
Oriana Liso, La Repubblica
La sveglia a sinistra dopo lo “schiaffo” del primo turno
Paola D’Amico, Il Corriere della Sera
Parte la resa dei conti nel centrodestra. Il Carroccio: Pirellone, niente rimpasto
Pierpaolo Lio, Il Corriere della Sera