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Beppe Sala, candidato per il centrosinistra, e Stefano Parisi, per il centrodestra, affrontano il primo giorno che li separa dal ballottaggio del 19 giugno. A dividerli una manciata di voti, 4.938 per la precisione, lo 0,9 per cento; nessuno tra i sondaggisti aveva previsto un risultato simile. Entrambi i candidati ora iniziano la caccia ai voti per il ballottaggio e si rivolgono soprattutto a quel 10 per cento che ha votato Gianluca Corrado, M5S. Parisi lancia il suo appello: “Noi siamo più liberi della coalizione del centrosinistra, molta gente di sinistra ha votato per me.”.

Beppe Sala rompe il silenzio che ha regnato domenica notte dicendo: “Ricordiamoci che siamo in vantaggio, il 42 per cento è un ottimo punto di partenza; ora è un confronto tra me e Parisi”. Il candidato di centrosinistra sembra pronto a ripartire con rapidità, nei suoi piani è prevista qualche novità al programma, che resterà comunque legato ai suoi principi, e la ricerca di voti. L’appello di Sala si rivolge a più fronti: gli elettori del Movimenti 5 Stelle, il bacino di Basilio Rizzo e, soprattutto, quella metà dei milanesi rimasta consapevolmente a casa.

La partita dei quartieri si è chiusa con uno storico ribaltone a vantaggio del centrodestra. Cinque anni fa, alle elezioni che resero sindaco Giuliano Pisapia, tutte le Zone, i cosiddetti municipi, erano state vinte dal centrosinistra. In queste elezioni invece il centrodestra conquista 5 Zone, rispetto alle 4 del centrosinistra. Perfino nella Zona 9, Dergano-Niguarda, da sempre considerata una roccaforte “rossa”, la maggioranza è andata al centrodestra. Gli abitanti delle periferie si sentono abbandonati e voltano le spalle al centrosinistra: “da Pisapia abbiamo avuto solo promesse” dice ad esempio Luca Compagnoni, che abita vicino a Via Padova; e di periferia in periferia il leitmov è sempre lo stesso.

Questa è Milano oggi, buona lettura!

 

La corsa riparte dai voti cinquestelle

Maurizio Giannattasio, Il Corriere della Sera

Il cambio di passo di Sala più distanza dal Pd renziano e caccia ai voti in libertà

Oriana Liso, La Repubblica

“Via Padova, una Brooklyn fallita” Così nasce il ribaltone nei Municipi

Simona Ravizza, Il Corriere della Sera