Mentre Twitter perde pezzi, Facebook pare non sbagliare una mossa.
L’avrete ormai notato tutti: Facebook, il social network più amato al mondo, ha introdotto una serie di nuove faccine che vanno ad aggiungersi al like per commentare i post che ci scorrono davanti.
Le emoji in questione sono: Love (un cuoricino), Ahaha (uno smile che ride), Wow (uno smile con la bocca spalancata), Sigh (una faccina che piange) e Grrrr (una faccina rossa di rabbia).
Avrete certamente anche voi sorriso e subito provato a cliccare su una delle nuove faccine al posto del solito like (diciamocelo, il pollice all’insù è diventato un po’ noioso), ma per quanto la prima reazione possa essere quella di una novità banale e anche un po’ stupida, a pensarci bene sembra trattarsi di in un passo in avanti molto importante per il colosso americano.
Le faccine ad esempio permetteranno all’utente di risparmiare tempo a scrivere commenti banali come “wow” o “ahah” sotto a un post stupido – e su Facebbok sappiamo bene ne circolano tanti. Consentiranno quindi agli utenti di esprimere le proprie emozioni senza doverle articolare troppo, con frasi difficili, magari complicate da pensare e da scrivere dal proprio smartphone, ma permettendo comunque di essere presenti con un piccolissimo gesto. Poi daranno la possibilità di risparmiare tempo nel leggere commenti – che saranno meno: le faccine infatti sono automaticamente conteggiate da Facebook come sempre avvenuto per i like, finchè insomma non si potrà avere una vera e propria idea del sentiment dei lettori circa una certa notizia, in pratica, conoscere la reazione di una buona fetta di un Paese a seguito di un grande avvenimento.
Per noi che utilizziamo i social network come strumento di lavoro, le faccine sono una bella novità e pensiamo che possano coinvolgere gli utenti sempre di più.
Quella di Facebook sembra una strategia per andare sempre più incontro ai publisher, ai produttori di notizie. Dopo l’introduzione degli Instant Articles, che permettono di accedere al contenuto di un articolo direttamente all’interno dell’ambiente di Facebook – e quindi ad un caricamento molto più veloce della notizia – Facebook introduce anche 5 bottoncini colorati e simpatici, che portano i commenti, una volta sotto gli articoli dei giornali online, ora tutti sulla sua piattaforma. I publisher quindi scriveranno sempre di più nell’ottica di come l’articolo verrà pubblicato su Facebook, quanto piacerà, e soprattutto, quale sarà la reazione dei lettori.
Le emozioni quindi erompono nel social network più utilizzato al mondo ma pongono una serie di questioni non banali, come ogni volta che si affronta una materia delicata come quella delle emozioni umane. Sorridere, piangere, essere arrabbiati, manifestare amore: a seconda del contesto in cui si collocano, queste emozioni possono dire cose diverse. E più il post tocca temi per definizione caldi (la politica, la religione, i temi etici) più la confusione è in agguato. C’è chi, per fare un solo esempio, potrebbe usare il temutissimo Grrr per dissentire radicalmente da un testo di denuncia oppure, al contrario, per sottolineare la condivisione dell’indignazione proposta dal post. In generale le emozioni sono cangianti e si potrebbero creare equivoci. Voi, allora, usate le nuove faccine di Facebook e soprattutto, come lo fate?

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