Buongiorno a tutti, milanesi e non.

«Milano 2040», si chiamerà così l’area che fino a tre giorni fa ha ospitato l’esposizione universale milanese.  Il prossimo 10 novembre, a meno di un mese dallingresso del governo nella società Arexpo per la gestione del “dopo Expo”, il Premier spiegherà il suo futuro, ossia se si tratterà di una città universitaria, e/o della scienza e della tecnologia, e/o dei servizi.

La relazione del ministero della Salute sull’andamento degli aborti volontari  evidenzia un calo del 5,2% delle interruzioni volontarie rispetto allo scorso anno. “Il dato – spiega  Enrico Ferrazzi, primario di ginecologia all’ospedale Buzzi – può essere spiegato grazie al ricorso più consapevole da parte della donna alla contraccezione, soprattutto per quanto riguarda le straniere”. Dei circa 16mila aborti delle donne lombarde, sono pochissimi quelli effettuate con la pillola Ru486. Inoltre permane il problema degli obiettori di coscienza: i medici che rifiutano di praticare gli aborti sono ben il 63% del totale.

Sul fronte politico, ieri i segretari del Pd metropolitano Pietro Bussolati e del Pd lombardo Alessandro Alfieri hanno incontrato il commissario unico di Expo Giuseppe Sala per fare il punto sulla sua eventuale candidatura a sindaco di Milano. Sala ha confermato l’interesse  ma non ha ancora sciolto le riserve. “Posso solamente dire che ci penso – ha ripetuto alla festa di Expo in città – ma non sono vicino ad aver preso una decisione per cui dobbiamo far maturare un po’ le cose”.

Buona lettura.

 

Vertice tra Sala e Pd su condizioni e tempi per la candidatura

Il manager Expo ha incontrato anche Pisapia

di Pierpaolo Lio sul Corriere della Sera

 

Renzi lancia il progetto Milano 2040. “Qui un centro di richiamo mondiale”

Via allo smantellamento dell’area. Il premier: il dopo Expo un’altra sfida entusiasmante

di Paolo Foschini sul Corriere della Sera

 

Sono obiettori due ginecologi su tre

Cala del 5,2% (sotto 16mila) il numero delle interruzioni di gravidanza, pochissime quelle con la pillola Ru486. I medici che rifiutano di praticare gli aborti sono il 63% del totale, gli ospedali ricorrono a collaboratori a gettone

di Alessandra Corica su La Repubblica